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Toro stories

  La mia vita virtuale si colora di tinte granata. Mi sono iscritto con un nick abbastanza simile a quello di blogger al seguente sito di tifosi del Toro: qui . Prima frequentavo senza commentare un altro sito di supporter, ma come sempre amo piazze nuove e luoghi meno frequentati, per cui ho optato, nel momento in cui voglio pormi come tifoso virtualmente attivo per un sito di recente costruzione. C’è il progetto di costruire un racconto di fantasia che si ispiri agli attuali momenti della mia amata squadra.
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Al Breegans: Marino

Sono le  17:10 un’ora in cui non vi sono molti clienti e sono seduto su un alto seggiolone con davanti il mio computer, sto compilando la mia registrazione a Girando +, un portale dedicato alla ristorazione, che a dir loro è uno di quelli più visitati e  più trend tra le nuove generazioni e cosa non si fa per un po’ di pubblicità e di visibilità in rete. Devo descrivere il mio locale e qui mi devo concentrare, quindi chiedo a Silvia, quella con delle tette stupende di portarmi un bicchiere di minerale, devo essere lucido, io che ci ho messo sette anni a finire il liceo, con la professoressa di italiano, quella di rifondazione comunista, maledetta rossa perché lo era anche di capelli sempre alle costole, io che non nascondevo le mie simpatie per il fascio e allora giù a interrogarmi e picconarmi, ma alla fine se riesco a scrivere decentemente queste quattro righe forse tutto questo ravanamento è servito a qualcosa. Mi sto toccando Evaristo, il coglione sinistro, e lo faccio sempre

Al Breegans : Laura

“Mi dispiace la Wartsteiner non ce l’ho, come ti ho detto l’altra volta Marino si serve da altre ditte, e qui sulla ultima pagina della carta le trovi” Mi sposto il ciuffo di capelli neri che mi copre un occhio per poter guardare meglio questo rompicoglioni che non è la prima volta che mi fa richieste che non posso esaudire. L’elastico del reggiseno nuovo  continua a segarmi la pelle ricordandomi che l’estetica non è tutto e quando vado a fare shopping dovrei pensare anche alla comodità, senza farmi troppo distrarre da ricami e merletti vari. Non è una di quelle giornate memorabili e da ricordare con piacere, quindi una giornata del cazzo come un’altra con le solite rotture di coglioni tra colleghe stronze, clienti insoddisfatti  e frustrati, Marino con la luna storta, perché probabilmente non ha scopato bene con la moglie o semplicemente lei non ha voluta dargliela e allora se la deve prendere con qualcuno. “Portami una Pils qualsiasi, grande” L’energumeno si è deciso dopo av

Al Breegans

Sono le 17:10, una fredda serata invernale e dal molo che sto percorrendo vedo un semicerchio con striature rosse e gialle che si sta immergendo in un mare blu prussia con leggere increspature, un  gabbiano compie strane giravolte infastidito da un vento a sbalzi cos’ì come i miei capelli e la mia nuca. Tiro  bene su il bavero del mio loden e soffio aria calda sulle mani. Il mio passo è lento, il cervello stanco manda impulsi intermittenti che le mie gambe malvolentieri accettano, la gola è secca e la cartina della Rothmans si trasforma veloce  in brace e cenere. Le mani toccano la sporgenza della tasca dei miei pantaloni di velluto. Il Breegans e il suo legno che assorbe birra, alcool, disinfettanti, lucidi o i segni che qualche avventore lascia del suo passaggio mi accoglie con il sottofondo di una canzone di Johnny Cash, mentre gli odori delle piastre in cui il prosciutto e le verdure si risolano lentamente invadono le mie narici. Percorro questi rombi di cotto rosso per